Prima che tutto torni a risorgere c’è sempre il picco di massimo buio, di massima chiusura.
È stata una settimana davvero difficile e probabilmente non a caso… la notte del 12 è la più lunga, la più oscura, così come questo periodo è quello di massima chiusura. La notte, l’oscurità fa ancora tanta paura e risveglia spesso mostri dormienti…
Ho ricevuto la chiamata di una neomamma nel cuore della notte, un grido straziante di dolore, una richiesta d’aiuto. “Non ce la faccio più, lo butto dalla finestra”
Uscire da quel buio sembra impossibile e forse ciò che dobbiamo imparare è convivere con le nostre ombre, fino ad amarle.
Ci siamo prese tempo per piangere, urlare, vomitare rabbia, abbracciarci, dormire… ma tutto era diverso perchè lo abbiamo fatto insieme, io e te. Una mamma ma anche una donna, forte e fragile come solo le donne sanno essere. Il post parto, con la sua luce accecante, la gioia più estrema che nasconde il suo rovescio..spietatamente spaventoso se vissuto in solitudine.
Sono rimasta a casa tua giorni, mentre fuori impazzava un vento che scompigliava tutto, anime comprese… Alla terza notte insonne mentre tenevo il tuo bambino in fascia in cucina per farti dormire un pò, ho impastato il pane, che da sempre per me rappresenta un potente incantesimo…All’alba un sole magnifico ha illuminato la stanza, il pane ha profumato l’aria e noi finalmente abbiamo respirato odore di speranza, come fossimo sopravvissute ad un naufragio. Oggi torna papà. Il pane è pronto. Il piccolo è quieto. Fatti bella mamma, ce l’hai fatta. Hai sconfitto il drago e sei più forte che mai❤
Sono onorata di esserti stata accanto.
Le donne un tempo non erano mai lasciate sole a crescere i figli. Questo mestiere era considerato troppo grande per essere svolto da una sola persona. C’era tutta una tribù attorno alla mamma e al nuovo nato, le donne si trasmettevano consigli, si sostituivano nei compiti di casa, si occupavano dei fratelli e sorelle più grandi, nutrivano la madre, non le permettevano di fare sforzi, lavori, di nessun genere.
No, non sei sbagliata a sentirti a volte triste, sola e sopraffatta. E no, non devi per forza farcela da sola.
Doula Maki